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I am

L’intervista al Designer

(tratto da Lo Stagista Parlante)

 

Prima di tutto, vogliamo conoscere Andrea Pirrone come persona: qual è il tuo percorso, quali sono gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere?
 

  • Da sempre ho avuto una predisposizione alla manualità. Sin da piccolo costruivo intere case in cartone e modellavo strani personaggi nati dalla fantasia. L’arrivo del primo computer a casa ha aperto un mondo di possibilità, soprattutto per quanto riguarda le tecniche di disegno 2D e 3D. Mi sono accorto che quello che stavo facendo fino a quel momento aveva un nome: design! Dopo essermi laureato in Disegno Industriale all’Università di Palermo, ho cominciato a lavorare come designer e tecnico di macchinari a controllo numerico per il legno all’interno di un’azienda della provincia di Palermo. Disegnavo e realizzavo arredi per il mercato russo e, durante le giornate più libere, utilizzavo gli scarti di lavorazione per creare quella che poi sarebbe diventata la mia passione più grande, la ZooCollection. Negli ultimi 5 anni la collezione è cresciuta di numero ed è stata esposta in alcune manifestazioni nazionali importanti, come ad esempio alla Milano Food Week, all’Auditorium di Roma durante il Maker Faire e ancora al Salone del Mobile di Milano, all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, ecc…; Altre soddisfazioni sono arrivate in questi ultimi giorni, durante una sfilata di moda che metteva in palio un articolo della collezione. Uno dei prossimi obiettivi è quello di riuscire a fare diventare la ZooCollection un vero e proprio lavoro, che riesca a tenermi impegnato quotidianamente e che mi dia la voglia di alzarmi la mattina sapendo di lavorare per qualcosa che amo.
     

Come è nata l’idea di Zoocollection?
 

  • Tutto è cominciato asservando Arturo, un pappagallo calopsite che mi venne regalato 17 anni fa e che tuttora mi incanta tutte le volte in cui lo vedo all’opera con il suo becco, un vero e proprio strumento da lavoro che gli permette di svolgere più funzioni: sbucciare, arrampicarsi, giocare, pulirsi, beccare, ecc…, l’idea nasce proprio da lui, il capostipite della collezione.
     

Quali sono stati gli ostacoli che hai dovuto superare prima di iniziare la tua avventura con Zoocollection?
 

  • Il progetto della ZooCollection venne proposto, invano, come tesi del mio corso di laurea in Design ma, dopo essere stato scartato, dovette aspettare qualche anno prima di vedere la luce del sole. Una volta liberato dai pregiudizi di alcuni docenti universitari, evidentemente interessati a concept differenti, trovai la giusta ispirazione e serenità per dedicarmi a qualcosa che mi divertiva in tutte le fasi della sua realizzazione.
     

Chi è il cliente medio a cui ti rivolgi? Quali sono le modalità di acquisto dei prodotti?
 

  • Voglio arrivare alla gente allegra, voglio strappare loro un sorriso. Non sono io che cerco i clienti ma sono loro che trovano me. Ci pensano proprio i miei amici animali ad avvicinare le persone positive, quelle che amano ridere e divertirsi, allontanando, allo stesso tempo, quelle diffidenti, i cosiddetti musoni con la puzza sotto il naso. In questi anni ho conosciuto tanti clienti simpaticissimi, alcuni dei quali sono rimasti nel mio cuore e tuttora continuano a seguirmi in questa bella avventura.
     

Cosa diresti a chi vorrebbe fare delle proprie passioni il proprio lavoro e pensa di creare qualcosa da zero?
 

  • Le più grandi invenzioni sono il frutto di idee, di progetti. Vedi, ad esempio, la bicicletta o la radio. Se i loro inventori avvessero tenuto tutto per sé, noi non avremmo potuto goderne, quindi l’idea è proprio quella di tentare, senza avere mai la paura di fallire. Il tempo ci darà ragione o torto ma solo in quel momento potremmo capire se abbandonare quel progetto o portarlo avanti, raccogliendo i frutti con impegno, costanza e divertimento!

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